“D’I FIORI E DE LE FOGLIE NOVE” n. 14 a cura di Gian Domenico Mazzocato

   

"D'I FIORI  E  DE  LE  FOGLIE NOVE"                                                                        n. 14                   

 

                              a cura di

                        Gian Domenico Mazzocato

"D'I FIORI E DE LE FOGLIE NOVE" n.14 a cura di Gian Domenico Mazzocato

D’I FIORI E DE LE FOGLIE NOVE
N. 14

a cura di Gian Domenico Mazzocato
Filippo il Bello e Clemente V / parte 2
Tempi bui per il papato. L’ 11 ottobre 1303 Bonifacio muore, immalinconito, ombra dell’uomo sicuro e arrogante che era prima della vicenda di Anagni.
Il suo successore, Benedetto XI (un domenicano, il trevisano Niccolò Boccassini) dura otto mesi. Muore a Perugia per una indigestione di fichi, fatta passare per avvelenamento.
Filippo allunga le mani sul successivo conclave. 11 mesi di sede vacante, un candidato che rifiuta l’elezione. Alla fine prevale il candidato di Filippo che non è italiano e nemmeno cardinale, il francese vescovo Di Bordeaux, Bertrand de Got che prende il nome di Clemente V.
Personaggio debole, indeciso. Che quasi a tamponare la propria fragilità introduce l’uso della tiara, il triregno, simbolo di sovranità.
Di fatto nelle mani del re di Francia. Il conclave si svolge a Perugia ma il neoeletto non si muove dalla Francia. La notizia dell’elezione lo raggiunge a Lusignano, mentre è in visita pastorale (19 giugno 1305).
Fissa la sede della curia a Poitiers.
Nel 1313, l’intera corte papale si trasferisce da Poitiers ad Avignone, anche se Clemente V elegge a propria residenza la cittadina di Carpentras, vicina al Contado Venassino.
Clemente si ammala nel 1314 (probabilmente di tumore intestinale) e muore il 20 aprile 1314. Il suo successore, Giovanni XXII (eletto da un conclave, lungo e tormentato, tenutosi a Lione) portò la sede papale e la curia ad Avignone.
In quel cruciale 1314 muore, per una caduta da cavallo, anche Filippo IV. La caduta è provocata da un ictus. Il re viene trasportato al castello di Fontainebleau dove muore il 29 novembre 1314, senza essersi mai ripreso. In Paradiso XIX, 120 Dante lo definisce “quel che morrà di colpo di cotenna”, cioè ucciso da un cinghiale. Gli succede il figlio primogenito Luigi, re di Navarra sin dal 1305.
Nell’immagine: l'oltraggio di Sciarra Colonna a Bonifacio VIII, incisione francese del XIX secolo. È il cosiddetto schiaffo di Anagni che probabilmente non fu mai dato.