“D’I FIORI E DE LE FOGLIE NOVE” n. 22 a cura di Gian Domenico Mazzocato

   

"D'I FIORI  E  DE  LE  FOGLIE NOVE"                                                                        n. 22                 

 

                              a cura di

                        Gian Domenico Mazzocato

"D'I FIORI E DE LE FOGLIE NOVE" n.22 a cura di Gian Domenico Mazzocato

D’I FIORI E DE LE FOGLIE NOVE
N. 22

Dante e la musica / Da Listz a Gianna Nannini

Dante ha ispirato soprattutto Franz Liszt: Après une lecture de Dante per piano solo. È una fantasia, quasi sonata in Do maggiore che il compositore ungherese scrisse in forma definitiva nel 1849, dopo aver letto (dal 1830 in poi) la Divina Commedia di Dante assieme a Marie D’Agoult, la contessa parigina e donna molto colta con la quale il musicista condivise molti anni della sua vita. È un brano descrittivo dell’Inferno dantesco, in un unico tempo, nel quale però si possono distinguere tre parti: la prima prende spunto dai versi di Inferno III, 25-27; la parte centrale, un canto d’amore pieno di nobiltà e speranza, allude all’episodio di Paolo e Francesca; nell’ultima parte, dal carattere più teatrale, le porte dell’inferno sembrano chiudersi senza remissione.

Liszt ha scritto anche una sinfonia ispirata dalla Commedia: la Dante Symphony (R. 426), nel 1857. Si tratta di una sinfonia a programma o poema sinfonico, per orchestra, in cui Liszt descrive il viaggio compiuto dal poeta attraverso Inferno e Purgatorio. Si articola in due movimenti (Inferno e Purgatorio) con l’aggiunta di un Magnificat finale che conclude il poema con una chiara allusione al Paradiso.

Si segnala La Divina Commedia/l’opera, musical di Marco Frisina su testi di Gianmario Pagano e Andrea Ortis (2007). Definito con un po’ di enfasi il primo kolossal teatrale, è servito anche da due ottimi siti web (http://www.marcofrisina.com/ e http://www.ladivinacommediaopera.it/). L’autore, che è un ecclesiastico, ha il grande merito di sottolineare nel suo lavoro il movimento ascendente di Dante e di fare del Paradiso un momento di culminazione.

Un cenno anche all’opera rock di Gianna Nannini, incentrata sulla figura di Pia de’ Tolomei. Pia, Come la canto io. L’opera comprende 11 brani (con una citazione testuale dal canto V del Purgatorio che apre l’album): La divina Commedia, Dolente Pia, Mura mura, Non c’è più sole, Contrasto, Le corna, La gelosia, Dolente Pia (Voce prigioniera), Testamento, Settimanima, Meravigliati i boschi. Pia è immagine della donna moderna, imprigionata dal suo status di donna innamorata. Riassumono bene alcuni versi di Mura, mura. La prigione interiore, la condanna/impossibilità a “chiudersi dentro”: Cerco un corpo, contro i sassi tremo, / non c’è un’anima per me. / La finestra ha cento sbarre, mille. / Non respiro più. / Ferro ferro ferro freddo, ferro ferro dentro, ferro ferro. / Pietra pietra pietra chiusa, pietra pietra muta,pietra pietra. / Mura mura mura, / nelle mie notti non c’è più la luna. / Prigione mica è dentro, prigione mica è quello, / è non potersi chiudere dentro. / La prigione è non potersi chiuder dentro.

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